PISA – Aperto il sarcofago di Enrico (Arrigo) VII nel Duomo nel VII°
anniversario della morte
Dentro sono stati trovati lo scheletro e il teschio ben conservati, la corona imperiale, lo scettro e il globo, tutto in argento dorato. Rinvenuto anche il tessuto in cui era avvolto, il più importante del Medioevo per conservazione e dimensioni
L’imperatore Enrico VII° morì nell’agosto del 1313 vicino a Buonconvento, vicino a Siena e da qui fu trasportato a Pisa e fu sepolto nel Duomo. Nei giorni scorsi un gruppo di studiosi di Opera Primaziale e Università di Pisa ha aperto il sarcofago. L’annuncio è stato dato durante il convegno “Enrico VII, Dante e Pisa – A 700 anni dalla morte dell’imperatore e dalla Monarchia”, in corso a Pisa nella sala delle Baleari del Comune (25-26 ottobre 2013)
«Ma il ritrovamento più eccezionale è il tessuto di 3 metri per 120 centimetri in cui era avvolto» – aggiunge la professoressa Moira Brunori – in seta con fasce rosa-azzurre e con il disegno di due leoni che si affrontano. Si tratta del tessuto più importante del medioevo, per conservazione e dimensioni»
Dal teschio sarà possibile ricostruire il volto, grazie all’esperienza del professore di antropologia Francesco Mallegni. E dall’analisi dello scheletro si potrà risalire alle cause della morte, ancora misteriose: morte naturale, malaria o avvelenamento? Sembra inoltre che per portare a Pisa la salma dal luogo della morte in buono stato di conservazione, il corpo sia stato bruciato e la testa staccata e bollita a parte. Le ossa infatti sono ben conservate. E dopo i necessari studi, si comincerà a discutere di come poter esporre meglio al pubblico questi ritrovamenti.