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La visita al Museo

Il Museo di Paleontologia “Francesco Costantino Marmocchi” è stato inaugurato, nei locali dell’ anticoPalazzo Pretorio di Poggibonsi, nel novembre del 1997, con il patrocinio dell’ Amministrazione Comunale che ha messo a disposizione i locali del prestigioso immobile così significativo per la storia della città.

L’ esposizione dei reperti si articola su due piani:

foto 6al piano terreno, nel vestibolo dell’ ingresso, sono presenti una serie di vetrine contenenti fossili che si collocano cronologicamente dall’ Era Cambriana fino ad arrivare al Miocene.

Considerato il preminente carattere didattico dell’ esposizione sono evidenziati i fossili guida di ogni periodo con particolare riferimento a esemplari di stromatoliti per il Periodo  Precambriano, di trilobiti e gaptoliti per l’ Era Paleozoica e di ammoniti per l’ Era Mazozoica.

Sono presenti inoltre vari processi di fossilizzazione, ricostruzioni di fossili ed ambra fossile contenente insetti.

Un grande pannello a spirale tridimensionale illustra la cronologia della storia della Terra dal Big Bang ad oggi.

al primo piano, nella grande sala, troviamo a sinistra, i plastici in rilevo che mostrano l’ evoluzione del territorio di Poggibonsi e più in generale della Toscana, a partire da 10 milioni di anni mentre sul lato opposto sono presenti le sagome a grandezza naturale di cinque equidi che mostrano l’ evoluzione dall’ Eohippus (54 mln. di anni fa),  al  Mesohippus ( 38 mln. di anni fa), al Merychippus (26 mln. di anni fa), al Pliohippus ( 6 mln. di anni fa nel Pliocene) fino ad arrivare all’ attuale Equs caballus (10.000 anni fa nell’ Oligocene).

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E’ presente una ricostruzione stratigrafica del lago-mare in loc. La Strolla con un intervallo cronologico da 5,9 mln. a 2,5 mln. di anni fa.

Un pannello realizzato in maniera mista con foto e terreno naturale ricostruisce la stratificazione paleontologica riscontrabile nella loc. Le Piaggiole presso il centro cittadino, nel quale sono evidenziate le ingressioni e le regressioni marine alle quali sono corrispondenti strati di argilla grigia, sabbia gialla all’ interno dei quali sono posizionati i relativi fossili.

Varie vetrine ospitano numerosi fossili esposti attraverso un criterio tipologico per famiglia: bivaldi, scafopodi, echinidi e gasteropodi, provenienti dalla loc. Le Piaggiole.

Un pannello illustra la faglia tettonica ed il letto di un fiume inglobato nelle successioni stratigrafiche rinvenute in loc. Lisoia, presso la loc. Maltraverso.

Particolarmente suggestiva è una balena fossile pliocenica rinvenuta nella zona di Poggibonsi della lunghezza di circa mt. 9,50 . L’ esemplare è mostrato nella sua interezza attraverso un grande pannello appeso alla perete poichè non è possibile, per motivi di spazio, esporne i resti alle dimensioni naturali. Questo è stato fatto in occasioni di alcune mostre creando un indubbio effetto  “scenografico” e di grande interesse paleontologico.

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Nel Museo è presente una nuova specie di “coralliophila” rinvenuta presso una cava in loc. La Strolla di Poggibonsi durante una perlustrazione di Sergio Pucci, attuale Presidente del Laboratorio.

Si tratta di un bellissimo gasteopode che presenta un’ ornamentazione genericamente definita a piccole ” c “; successivamente altri esemplari ben conservati dello stesso fossile sono stati ritrovati da Mauro Minghi, attuale Presidente del Museo, e dallo stesso Pucci.

 L’ attribuzione della specie non è stata inizialmente di facile attribuzione.

conchiglia logotipo

conchiglia logotipo retro  Nel 2002 il paleontofilo socie ed amico Mauro Brunetti   classificò il fossile quale appartenente alla sottofamiglia delle Coralliophilinae, Chenu, 1859 e quindi risalente a circa 3 mln. di anni fa, determinandolo quindi come nuova specie; depositò l’ olotipo presso il la collezione malacologica del Museo di Paleontologia Cappellini  dell’ Università di  Bologna con il numero di catalogo 23958.

Un Paratipo è depositato presso il Museo di Paleontologia “F.C. Marmocchi”

 

 

Un’ area del piano è dedicata all’ EVOLUZIONE DELL’ UOMO.

Un pannello esplicativo con calchi degli originali  dei techi degli ominidi sono esposti secondo la teoria del Cespuglio Evolutivo, tale pannello risulta costantemente aggiornato in base alle ultime scoperte scientifiche ed in base alle nuove interpretazioni della comunità scientifica internazionale.

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In un’ apposita teca vi è la copia dei resti scheletrici di Lucy (Australopithecus Afarensis) scoperta nel 1974 da Donald Johanson e Tom Gray in una regione dell’ Hadar a 150 Km. a Nord-Est da Adis Abeba in Etiopia.

Nella sezione Storia Locale è ospitata la ricostruzione di una tomba a pozzetto in scala 1:1 del periodo Eneolitico rinvenuta nei primi anni del 1970 in loc. Il Cucule nel territorio comunale di Poggibonsi, contenete i resti scheletrici di due adulti ed un bambino con il corredo di sepoltura. La tomba è corredata da un diorama esplicativo che illustra il sistema di inumazione delle popolazioni dell’ epoca.

In questa sezione sono presenti numerosi reperti provenienti dagli scavi archeologici di Poggiobonizio, iniziati nel 1993 e condotti dall’ Area di Archeologia Medievale dell’ Univeristà di Siena, ai quali ha partecipato nel corso delle varie campagne di scavi il Laboratorio Marmocchi.

P1050943    E’ inoltre esposto un plastico  della città di Poggibonsi nei sec. XIV-XV con

la ricostruzione dell’ antico circuito muraio e delle porte di accesso.

 

 

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